MCP II

Italcer inaugura un forno elettrico per piastrelle 100% green in Spagna

Il Sole 24 Ore, 13/09/2024

Italcer ha inaugurato un forno 100% elettrico, alimentato quasi totalmente da fonti pulite, che garantisce ceramiche con standard tecnici ed estetici analoghi ai tradizionali forni a gas ma azzera le emissioni di CO2, quello che il gruppo Italcer ha inaugurato ieri nel distretto di Castellón, in Spagna, dove tre anni fa ha acquisito Equipe Cermicas, riferimento mondiale per le piastelle di piccolo formato e grande design. Qui, nella fabbrica a Onda (la più piccola dei tre siti del gruppo spagnolo) sta già lavorando a pieno regime, dallo scorso giugno, un forno elettrico lungo 30 metri, in grado di cuocere a 1.200 gradi circa 1.000 mq di piastrelle al giorno con un risparmio non solo di emissioni inquinanti, ma anche di consumi energetici (un 30% in meno, che si traduce in un taglio superiore al 5% dei costi aziendali), anche perché il calore del forno viene recuperato per la fase di essicazione preliminare. «Ogni anno qui si producevano 1.500 tonnellate di CO2, considerato che il carbon price oscilla tra i 65 e gli 85 euro, significa che risparmieremo almeno 100mila euro l’anno di quote ETS», spiega Rogelio Vila Rodriguez, ceo di Equipe Ceramicas, cresciuta in tre anni, sotto l’ombrello di Italcer, da 49 a 80 milioni di euro di fatturato, da 18 a 29 milioni di Ebitda e da 200 a 350 dipendenti.

Si tratta del primo forno elettrico, non prototipale, pienamente operativo nell’industria ceramica europea, frutto di due anni di studio e due milioni di euro di investimenti di Equipe-Italcer, in collaborazione con Systemfoc (costruttore di forni del distretto valenzano) e JCT, l’Istituto di tecnologia ceramica dell’Università Jaume I di Castellón. «Siamo partiti da questo stabilimento perché è dove realizziamo i prodotti più complessi, se il forno funziona qui funzionerà ovunque. La tecnologia è stata progettata già su scala industriale e in logica modulare e ora inizieremo a sostituire anche i forni a gas delle altre fabbriche nel distretto per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni di tutta la nostra produzione nel 2050», spiega il ceo di Equipe, che nel distretto ha una capacità produttiva complessiva di 8 milioni di mq l’anno. Sono pochi gli esperimenti per la cottura 100% elettrica fin qui avviati tra ceramica, laterizi e refrattari sia in Europa, la stessa Systemfoc aveva già tentato in passato una manciata di progetti aCastellón, senza successo.

Italcer ha ora l’esclusiva per portare la tecnologia green messa a punto e rodata in Spagna anche nel distretto di Sassuolo. «Finora si era pensato che l’elettrico potesse andar bene solo per cuocere piccoli volumi di impasto, fino a 5mila kg l’ora, e per prodotti top di gamma, sono limiti superati. La vera differenza oggi la fanno il costo e la fonte di energia utilizzata: in Spagna la bolletta elettrica è un terzo di quella italiana e il 70% dell’elettricità che corre nella rete è da fonti rinnovabili (contro il 45% in Italia, ndr) ma in Equipe abbiamo aggiunto un ulteriore 18% di fotovoltaico grazie ai pannelli installati sul tetto», sottolinea Graziano Verdi, ceo del gruppo Italcer a margine della cerimonia a Onda.

La cottura è la fase a maggior dispendio energetico del processo ceramico (oltre la metà del consumo complessivo) e la più inquinante, la sua decarbonizzazione è quindi cruciale per accompagnare un settore energivoro hard-to-abate verso i traguardi di decarbonizzazione. Se il combinato disposto di basso costo energia, efficace sinergia tra Equipe, Systemfoc e università ha premiato il distretto di Castelln, è invece a Sassuolo che prenderà il via un altro progetto spartiacque di Italcer in nome della sostenibilità: il primo impianto industriale per la cattura di CO2 e la conversione in prodotti nobili riutilizzabili. «Abbiamo appena ottenuto il brevetto – ufficializza Verdi – ci stiamo lavorando in sordina da un paio d’anni (la sola progettazione è costata un milione di euro) e inizieremo a costruire il primo impianto a fianco dell’atomizzatore di Sassuolo, con l’obiettivo di accenderlo entro l’inizio del 2026» spiega Verdi, alla guida di una holding nata nel 2017 dalla volontà di aggregare marchi di eccellenza della ceramica europea, oggi controllata dai fondi di investimento Mindful Capital Partners e Miura che si avvicinerà quest’anno ai 350 milioni di euro di ricavi e 82 milioni di Ebitda proforma con 1.100 dipendenti e 15mila clienti nel mondo.

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